giovedì 27 febbraio 2014

La Grande Bellezza


Ora indosso gli occhialetti sulla punta del naso e mi trasformo nella maestrina dalla penna rossa.
E sfoggio un po’ di erudizione, che male non fa mai.
Del resto una laurea in Conservazione dei Beni Culturali in saccoccia ce l’ho.
Eccheccazzo.
Peccato che sia lì appesa ed incorniciata con amore da mia mamma, e serva solo a coprire una crepa nel muro.
Ma non sono qui per parlare di questo.

Bensì del nuovo film del bell’omo dei giorni nostri, dicasi George Clooney.

L’avete visto qualche sera fa da Fazio? Con Matt Demon e Jean Dejardin (vogliamo parlarne? Quanto è figo? Chiusa parentesi), a presentare quello che diventerà il caso “americanata” della stagione: “The Monuments Man”.
Che tra l’altro a me Clooney piace un sacco come regista.
Certo lo vedrei sempre meglio aggirarsi nella mia cucina con solo indosso un grembiulino a prepararmi Whatelse, ma non divaghiamo.

sabato 15 febbraio 2014

Le categorie di mamme che odio


Ogni riferimento a fatti, persone e cose realmente esistenti è puramente casuale J
 
La mamma olistica
Quella che si fa il sapone di aleppo in casa; che lava con le noci; che ha allattato finchè il bambino non ha cominciato le elementari; che non ha vaccinato, che ha praticato il co-sleeping, portato con la fascia, usato i pannolini lavabili, autosvezzato,  partorito senza epidurale in una capanna sperduta nel bosco assistita da elfi, ninfe e Mamma Orsa.
Che si cura con l’omeopatia, la fitoterapia, l’agopuntura, la musicoterapia, i fiori di bach le tisane di coda di rospo e occhi di ragno... Che "Quando tuo figlio ha la febbre gli darai mica la TACHIPIRINA??!". Che non mangia niente di quello che mangiamo noi comuni mortali (carne, uova, farina, latte, zucchero, lieviti, alcolici e bevande gassate). Si nutre di semi, noci, frutta disidratata, verdure crude e farine integrali di cereali che in Italia non esistono nemmeno, fa la spesa solo da Naturasì e al Mercato equo-solidale, compra solo giochi in legno per il nano di casa, che aborre la televisione e i cartoni animati. 

giovedì 6 febbraio 2014

Nuovi orizzonti: il pilates


Preso atto della situazione disastrosa delle mie chiappe, e pur conscia di essere ormai vicina al baratro dell’irreversibile, sull’onda della disperaz entusiasmo, mi sono iscritta a pilates.

Perché pilates?
Domanderete voi maliziosetti e pieni di pregiudizi verso questa corroborante disciplina.

Perché ero alla ricerca di un’attività sportiva che fosse al tempo stesso tonificante e drenante, ma che avesse buoni influssi sullo spirito.
Perché io non mi accontento di contrastare le flaccidità e l’adipe no, io ho bisogno di affinare il controllo, la forza, la concentrazione.
Perché il Pilates prende spunto da discipline orientali quali lo yoga e il do-in giapponese, per cui tempra al tempo stesso lo spirito e il corpo.

Stronzate.

lunedì 3 febbraio 2014

Childfree, ovvero: liberidainani(urlanti)


E così, sembra che questa nuova tendenza stia sbarcando anche in Europa, direttamente dall’America – e quando mai?: quella childfree, ovvero liberidainani(urlanti).

In pratica molte catene di ristoranti, locali, alberghi, resort e persino compagnie aeree, sta applicando questa restrizione, insomma, un vero e proprio divieto per i bambini a frequentare le citate attività, che hanno posto vari limiti di età agli avventori, che per alcuni non possono essere sotto i 12 anni, per altri sotto i 14, e altri addirittura alzano la barretta fino ai 18.

E sul web si è scatenato l’inferno.
Quelli che: ah, ma i cani adesso possono entrare dappertutto e i bambini no (???)
Quelli che: ah, era ora, non ne potevo più di bambini urlanti nei ristoranti
Quelli che: ah, ma i veri responsabili, a cui bisognerebbe vietare l’ingresso, sono i genitori.
Quelli che: ah, e allora vietiamo l’ingresso anche ai negri, ai gay, agli ebrei (?????@#!!!)
E ovviamente quelli che: ah, è una vergogna, qui si ledono i diritti dei bambini, e guai a chi tocca il mio virgulto che ha tutto il diritto di correre e urlare dove più gli pare.