domenica 27 settembre 2015

Di indipendenza, lampade e panini

L’indipendenza si paga.
Con la solitudine, e un fardello enorme di responsabilità da smazzarsi da soli, sulle spalle.

L’indipendenza è una delle mie caratteristiche principali; chiunque mi conosca credo usi come primo aggettivo “è una donna indipendente”. Una testa di cazzo cosmica viene subito dopo, naturalmente.
Ma probabilmente anche quello fa parte del pacchetto.
Con gli anni mi rendo conto che mi sto inasprendo.
Sono sempre meno tollerante, meno incline a concedere seconde possibilità, più esigente, e allergica al prossimo.
Sono troppo abituata a cavarmela da sola, a stare da sola, a prendermi oneri e onori delle mie scelte.
Mi chiedo quanto peso abbia tutto questo nelle mie decisioni, nella mia vita di coppia, nel mio essere madre.
Non sono mai stata fatta per la vita a due intesa come due cuori e una capanna, sono una sostenitrice convinta dell’individualità, i miei spazi sono sacrosanti, i miei amici ancora di più.
L’unica convivenza che ho intrapreso è naufragata, senza via di ritorno.
E l’unica convivenza che per il momento tollero è quella con un terremoto di quattro anni e mezzo che mette a dura prova tutte le mie convinzioni.

lunedì 21 settembre 2015

Maccaia e riflessioni di settembre

La maccaia stringe Genova in una morsa di umidità spaventosa, riducendo l’aria a brandelli di spugna, talmente carichi d’acqua da sentirteli addosso.


Annebbia il cervello con malinconiche ed umidiccie riflessioni settembrine, unite a quelle estive che mi macinavano il cervello già durante gli interminabili viaggi in macchina da sola in direzione Pu.
Riflessioni ovviamente su Pu e sulla vita.

Cosette così, da viaggio di piacere.

E stringe la mia cervicale, come la morsa letale del boa costrictor, inducendomi attacchi nauseanti di labirintite.
Con la labirintite non puoi fare nulla, solo impasticcarti e aspettare che passi, con la sensazione di essere seduti in barca col mare a forza nove, fuggire sì ma dove, zan zan.

venerdì 18 settembre 2015

Estate 2015

E anche quest’anno siamo sopravvissuti.
L’estate è passata, interminabile e rapidissima, tra chilometri macinati su e giù per la riviera come una palletta impazzita, sconfinando ogni tanto anche verso la Francia.


Per la prima volta nella sua vita, Pu ha realizzato cosa siano le vacanze.
Passando da “mamma, sono contento di non andare all’asilo e di andare al mare, nuotare sott’acqua e anche andare a cavallo!” dichiarazione di giugno, a “mamma ma quando torniamo a casa? Voglio andare all’asilo, mi mancano le maestre!” di pochi giorni fa.