mercoledì 7 maggio 2014

Dedicato a A.


Oggi posso offrire solo parole, per lenire il dolore, colmare il vuoto, assimilare una notizia attesa, appesi alla speranza che non giungesse mai. 
Di quelle notizie che, coinvolgendo qualcuno che per te era “come” un figlio, sposta di botto il baricentro della tua vita, fa esplodere una ad una le basi su cui appoggia, ribalta priorità e sogni, ridimensiona problemi e affanni, sposta il punto di vista e gli obiettivi, apre nuove prospettive e rivaluta le vecchie.

E allora succede che all’improvviso tutto, tutto va bene.

Vanno bene i capricci infiniti, se alla sera puoi stingere tuo figlio tra le braccia.
Va bene allungargli uno scappellotto di troppo, o un cioccolatino, se  puoi ancora godere di quel sorriso che illumina il tuo, e il suo sguardo.