E’ stata una settimana intensa questa, ricca di notizie, di
tragicità, di clamore e scandalo.
Avrei l’imbarazzo della scelta su cosa commentare, dalla
tragedia in Sardegna, allo sciopero selvaggio che ha coinvolto la mia città nel
silenzio imbarazzante dei media, fino all’ennesimo scandalo di Berlusconi.
Potrei spendere fiumi di parole e pomeriggi interi di
mugugno sulla decadenza dei costumi e sullo schifo che domina in questo paese.
Ma sapeste come sono stufa di queste
paroleparolesoltantoparoleparolefranoi.
Questo spreco di lemmi, espressioni, locuzioni, definizioni,
etichette, opinioni, giudizi… ogni volta che succede qualcosa in questo paese
troviamo uno stuolo di esperti che devono per forza dire la loro.
Che è quello che faccio anche io, direte voi, giustamente.
Sì, ma io non sono nessuno, il mio è chiacchiericcio da bar, come potrei fare
con un’amica intelligente e informata, o come è successo domenica a pranzo,
dove abbiamo unito 4 solitudini, 4 nazionalità e 4 aspetti differenti della
crisi intorno a un piatto tipico della cucina africana.