Una tra le più lunghe che abbia mai
avuto, per quanto mi riguarda.
Ci siamo conosciuti a quello che
potrei definire un “appuntamento al buio”.
Io ero tesissima, e penso fosse
normale, date le circostanze: non avevo la minima idea di che tipo mi si
sarebbe parato davanti.
A dire il vero non sapevo nemmeno se
si sarebbe trattato di un maschio o di una femmina.
Dai su, perbenisti dei miei stivali,
non storcete il naso.
Sapete benissimo che l’amore non
guarda in faccia a nessuno quando si parla di queste cose.
Certo, l’idea di una femmina mi
incuriosiva e mi spaventava al tempo stesso. Non avendo mai provato, mi
chiedevo come avrebbe potuto essere, ma penso mi sarei adattata; del resto
nella vita bisogna provare tutto no?
Resta il fatto che io avrei preferito
un maschio, ho sempre avuto più dimestichezza coi maschi, e mi è andata bene.
Dettagli.
Ad essere sinceri non posso dire che
sia stato amore a prima vista, anzi. Mi sono trovata di fronte un perfetto
estraneo e la cosa mi inquietava un po’. Ma sentivo che avevamo qualcosa di
profondo in comune, e che col tempo forse questo amore sarebbe arrivato.
La prima cosa che mi ha colpito di
lui sono stati gli occhi, nerissimi e seri.
Enormi a confronto con la sua figura
minuta.
Di me invece pare l’abbiano colpito
subito le mie tette, ma me lo aspettavo. Del resto, sono sempre state il mio
punto forte!
Però non ho ceduto subito quando si è
trattato di infilarsi nel mio letto.
Non volevo credesse che io fossi una
di quelle facili, e ho tenuto duro parecchio.
Siamo andati a vivere insieme quasi
subito, a parte un periodo iniziale in cui siamo stati a casa dei miei, perché
casa nostra non era ancora pronta.
Ma la cosa non ci ha creato grossi problemi,
anche perché i miei se ne sono innamorati a prima vista.
Certo la convivenza non è stata
facile, all’inizio lui aveva ritmi assurdi, era abituato da troppo tempo a
vivere da solo.
Magari gli veniva voglia di mangiare
alle due di notte; salvo poi passare tutto il resto del giorno a letto, a dormire,
e questo non mi piaceva.
Oppure io avrei voluto starmene in
panciolle sul divano tutto il giorno, e lui invece scalpitava per uscire.
Col tempo abbiamo trovato un ritmo
comune, che ci ha avvicinato molto.
Abbiamo imparato a conoscerci piano
piano, e ce n’è voluta perché lui ha una testaccia dura… e io non sono da meno.
Non so quante volte mi ha fatto
piangere, e qualche volta l’ho fatto piangere pure io.
I primi tempi i nostri caratteri
forti si scontravano molto; lui voleva fare sempre di testa sua, non mi
ascoltava mai. Si lanciava spesso in imprese pericolosissime, e toccava a me
dissuaderlo e farlo ragionare, ma mi scacciava via come una noiosissima madre
brontolona.
Allora mi dicevo che era meglio
lasciarlo fare, ma se mi disinteressavo di lui o delle sue occupazioni erano
scenate perché non gli davo abbastanza attenzioni.
Il dramma è stato quando ho cominciato
a lavorare; era geloso e possessivo, al mattino subivo le sue scenate perché
non voleva che lo lasciassi da solo, spesso ero costretta a sgattaiolare via di
nascosto, e al ritorno erano ripicche e musi lunghi.
Non potevo più uscire con le mie
amiche, andare al cinema, dal parrucchiere, o fuggire per qualche giorno di
vacanza.
Una volta mi ha fatto una piazzata
persino per aver dato confidenza ad un altro…
Mi sentivo in gabbia, per molto tempo
mi sono chiesta in che cavolo di situazione mi fossi cacciata, non ho mai
tollerato le persone gelose e possessive, e avevo paura finisse male… con tutto
quello che si sente poi…
Col tempo però le cose sono
migliorate, e i nostri caratteri così diversi si sono rivelati in qualche modo
complementari.
Io ho imparato ad aprirmi di più al
dialogo, e lui ad ascoltare.
Troviamo ogni giorno compromessi
nuovi, anche se non è sempre facile.
Passiamo praticamente tutti i weekend
insieme, e la maggior parte del mio tempo libero, a parte un paio di sere a
settimana in cui vado in palestra, e allora lui ne approfitta per stare con suo
padre.
Certo, abbiamo ancora i nostri
problemi.
Per esempio abbiamo abitudini ed
interessi completamente diverse.
Lui mi trascina sempre a queste feste
caotiche, coi suoi amici, ma il problema è che sono frequentate da gente molto
più piccola di me e io finisco per annoiarmi, o per farmi attaccare bottone da
qualcuno degli animatori.
Io a volte ci provo a coinvolgerlo in
attività più adatte alla mia età, teatro, cinema, musei, ma lui si annoia da
morire, e mi pianta delle grane finché non ce ne andiamo a casa.
Però abbiamo anche molte cose in
comune. Ci piace tantissimo leggere. Passiamo le domeniche mattina a letto
leggendo, ridendo e scherzando.
Ci piace uscire e fare lunghe
passeggiate, oppure in bicicletta, magari fermarci a mangiare un panino in giro
e fare amicizia con chi capita. Per quello è davvero molto socievole, si fa
subito voler bene da tutti, è simpaticissimo e un po’ ruffiano; sarò di parte
ma è impossibile non volergli bene.
Siamo entrambi molto coccoloni ma
anche selvatici; a volte se ho voglia di un bacio mi respinge, salvo poi
abbracciarmi all’improvviso esprimendomi tutto il suo amore quando non lo
chiedo, ma quando più ne ho bisogno.
Si preoccupa se mi vede triste o
arrabbiata o con troppi pensieri per la testa.
Al mattino io per esempio a stento
parlo; lui si sveglia sempre col sorriso sulle labbra e mi lancia mio malgrado,
nel nuovo giorno che ci si prospetta, con ottimismo e gioia di vivere.
E poi devo ammettere che è davvero un
tenerone; a differenza dalla maggior parte dei suoi coetanei, sa esprimere le
sue emozioni e i suoi sentimenti in maniera sorprendente e questo mi appaga
molto.
La gelosia si è attenuata con gli
anni, ma continua a ricercare le mie attenzioni in maniera costante.
E’ molto fisico, mi abbraccia, mi
riempie di baci, non lesina i “ti voglio bene” e ultimamente urla al mondo intero
che sono la sua fidanzata.
Certo, ci sono voluti 4 anni… e non
so quanto durerà.
Temo che un giorno arriverà
qualcun’altra a portarmelo via, e sarà durissima, ma saprò accettarlo, per
amore suo.
Perché lui è in assoluto l’amore più
grande della mia vita, e so che niente riuscirà mai a scalfirlo.
Quello che non cambia, nonostante il
passare del tempo, è la sua testa dura anzi.
Non più tardi di ieri mattina abbiamo
litigato come due furie perché stranamente si era svegliato storto e io ero in
ritardo come al solito per causa sua, e dovevo correre in ufficio.
Nemmeno la minaccia di non fargli
vedere i cartoni animati alla sera è servita a calmarlo, e io mi sono fiondata
fuori di casa incazzata nera e coi sensi di colpa.
Sì, i cartoni animati perché?
Coi vostri figli non funziona?