Guardo Un Posto al Sole dalla prima puntata.
Ché la differenza mica l’ho mai capita.
Chi guarda UpAs è affetto dalla sindrome del "chi ha votato
Berlusconi?"
Quando chiedevi in giro: ma tu hai votato Berlusconi?
Tutti che si accapigliavano per negare fino alla morte.
Eppure ce lo siamo tenuti 20 anni.
Con UpAs è la stessa cosa.
Nessuno ammetterà mai di guardarlo, eppure da 20 anni va in
onda puntualmente alla 20.30 sulla rete nazionale, con picchi di 2 milioni e
mezzo di spettatori.
Io lo guardo da sempre, con alti e bassi. Ma ultimamente la
passione è stata rafforzata da Facebook, e da un gruppo di amici con cui
commentiamo ammazzandoci dal ridere, al limite della faccia strappata e
dell’addominale imploso.
Tutti i personaggi sono stati ribattezzati, ma questo resta
il nostro segreto. Il gruppo di UpAs é come il fight club: prima regola del
gruppo UpAs, non si parla del gruppo UpAs.
Ma di UpAs sì.
Si parla moltissimo di mafia e camorra. In passato si sono
toccati temi delicati, la violenza sui bambini, la prostituzione, la malattia,
la droga, la violenza sulle donne, la baby-prostituzione.
Ovviamene, a fianco a tematiche serie circolano una serie di
boiat di argomenti decisamente più frivoli, spesso trattati in teatrini che
ricalcano la tradizione di Eduardo e Totò. Del resto gli attori di UpAs vengono
tutti dal teatro.
E poi certo, abbiamo il sesso e le storie d’amore.
D’accordo, non siamo ai livelli di Beautiful, ma anche qui
gli intrecci scoperecci sono interessanti: gente che si è ripassata intere
famiglie, passando per i tre gradi di generazioni, mariti che son passati per
mogli e suocere, fidanzate con un fratello e poi l’altro, gravidanze
truffaldine – sono incinta ma di chi? E, naturalmente, vari amori gay, perlopiù
tra donne.
E invece guarda un po’ che ti va a capitare nelle ultime
puntate? Un amore adolescenziale tra due ragazzi.
E la rete si infiamma.
Ora, come sempre vorrei esimermi dal commentare le opinioni
becere che circolano intorno a questa storia d’amore.
E concentrarmi invece sulla grande fetta di telespettatori
che fanno il tifo per questi due ragazzi, e si rallegrano con gli autori per la
scelta fatta, per la delicatezza con cui stanno trattando il tema, esaltando il
tormento di uno dei protagonisti storici della soap, che a 18 anni entra in una
profonda crisi d’identità, non riconoscendosi più.
Eppure non riesco a tacere sui perbenisti che si
scandalizzano per un bacio innocente in prima serata (E pure inquadrato sullo
sfondo e sfuocato, hai visto mai urtasse qualcuno), e che si godono invece
senza commentare le inquadrature pornografiche delle veline di striscia la
notizia o, per restare sulla nostra soap preferita, assistevano belli
ringalluzziti ai baci saffici di diverse delle nostre eorine, probabilmente
dandosi in privato ad esercizi acrobatici di sano onanismo.
Perché diciamo la verità, quando si tratta di omosessualità,
l’italiano medio tira fuori il meglio di sé.
Invece di interrogarsi su cosa significhi essere omosessuali
oggi, in Italia, nel 2015, preferiscono trincerarsi dietro le proprie paure e
la propria ignoranza, manco si parlasse di una malattia contagiosa.
Due amici l’altro giorno mi raccontavano di come stessero
dando scandalo sulla passeggiata a mare qui vicino, per essersi accoccolati su
una panchina abbracciati godendosi il sole e il panorama.
Sguardi sbigottiti, manco si stessero esibendo in
esplorazioni dell’ugola (che a 40 anni e il tocco danno fastidio a prescindere
dal genere dei soggetti per quanto mi riguarda) in pubblica piazza. Eppure ho
letto di gente che “a me i gay non danno fastidio, basta che siano discreti”.
Del resto, se perfino una coppia storica come D&G si
lancia a testa bassa a difesa della “famiglia tradizionale” stiamo messi bene.
(per inciso, io loro non posso boicottarli, che di D&G
non posso permettermi manco le mutande, quindi il problema non si pone).
Io allora faccio una considerazione molto semplice e molto
realistica.
Sono felice che la mia soap preferita si sia presa questo
rischio. Alla faccia dei benpensanti e perbenisti de mecojoni.
Sono colpita di come il tormento di un ragazzino che scopre
la sua vera identità sia stato trattato in modo profondo e sfaccettato,
permettendo spero a tanti ragazzi di identificarsi con quello che sta loro
succedendo.
E mi auguro che gli autori restino fedeli a questa linea,
magari trattando anche l’argomento del bullismo omofobico, dato che in Italia
ci rifiutiamo di ammettere che esista l’omofobia.
Quello che spero è di vedere nascere una bellissima storia
d’amore; ho fatto il tifo per tante coppie della fiction e nel gruppo ridiamo
sempre di quanto siano noiose le coppie attuali.
Dai su, piccolo inciso per gli amanti di UpAs.
Angela che si trascina dal divano alla sedia costantemente
sfinita non si capisce bene da cosa, e non sutpiamoci se Franco l’ha tradita
con l’energica Giovanna. (Quella sì che è un’altra coppia che spero sempre di
vedere riunita!!).
Manuela che si ciuccia un Nico più pesante del padre,
commercialista 60enne, costantemente vestito di grigio. Mattarella è più
divertente, fate voi.
Michele e Silvia, caratterizzati dalla stessa pesantezza
della zuppa di soffritto della mitica Teresina.
Viola e Nicotera, che stanno insieme da 12 anni e mezzo e fanno
ancora tanti di quei convenevoli (scusa, posso? Ti disturbo?) che mi viene da
pensare che nei momenti di intimità si diano del lei.
Serena e Filippo sono stati soprannominati “i chiummi” dalla
sorella, lascio a voi ogni conclusione.
Insomma, UNA PALLA, una desolazione, un panorama
sentimentale da suicidio.
Noi donne e uomini della strada in quei 20 minuti serali
vogliamo sognare, vogliamo la passione, le dichiarazioni d’amore
strappalacrime, rose a mazzi, sorprese, colpi di scena.
E cacchio se la storia tra Claudio e Sandro ha tutte queste
caratteristiche.
Che dichiarazione d’amore gli ha fatto Claudio? Che passione
ha ‘sto ragazzo nelle vene? E poi il teatro, il jazz club, il cuore aperto
anche a costo di prendere un pugno in faccia come già successo.
E Sandro nutre ancora qualche dubbio su Rossellina ronf ronf
(ok, vi ho svelato uno dei nostri soprannomi segreti, ora dovrò uccidervi).
Vai Sandrino, salta il fosso! Buttati, vola, vivi!! Noi
siamo con te!!
Autori, non deludeteci e fateci sognare!
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