Non mi piace come le donne
vengono trattate in questo paese.
Non mi piace come le donne si
lasciano trattare in questo paese.
Carne da macello, relegate agli
ultimi posti per quanto riguarda il lavoro, incatenate a ruoli secolari,
moglie, madre, sorella, puttana possibilmente.
E da vent’anni a questa parte
assoggettate a comportamenti maschilisti degni di un paese da terzo mondo
culturale.
Ma di cosa ci stupiamo in fondo?
Mr B. è stato il primo a portare
tette e culi in televisione – chi non ricorda Tinì Cansino in Drive in? – a
proporre QUEL modello di donna che ha preso piede, ha spopolato, fino ad essere
utilizzato ovunque in tv, dalla valletta sorridente e piacevolmente muta (che
bisogno ha una strafiga di parlare? Anzi se tace tanto meglio), al prodotto
pubblicitario che usa mezzi sessuali per vendere e stravedere.
Per essere esportato poi in
parlamento fino ad ergersi a massima aspirazione di un’intera generazione di
giovani donne.
Consiglio a tutti di visitare il
sito di Lorella Zanardi, Il corpo delle donne, potete trovarlo qui
Il lavoro di Lorella è
straordinario e sconvolgente;
guardatevi il video omonimo “Il Corpo delle Donne” e non riuscirete più a
guardare la tv o una pagina pubblicitaria con gli stessi occhi.
Le donne sbattute in copertina
rappresentano canoni di perfezione sempre più irraggiungibili, tanto da essere
divenuti una delle cause dei “mali moderni” quali depressione e anoressia.
L’altro giorno ho visto questo su una delle nuove mode, o per chiamarle
col loro nome, ossessioni, delle adolescenti nel 2013: il thigh gap, ossia lo
spazio che deve restare tra le cosce quando si è in piedi . Gambe come
grissini, ragazzine ossessionate dalla cosce che si toccano. Immaginate le
conseguenze di un’operazione mediatica del genere.
E siamo sinceri, se osserivamo le
pubblicità e i modelli femminili in circolazione non c’è molto di diverso da
quello mostrato in questo video.
Ma l’ossessione di una perfezione
presunta non riguarda solo i canoni di bellezza.
C’è un tema che mi sta
particolarmente a cuore, per ovvie ragioni, ed è quello della maternità.
Anche questo argomento è stato
sviscerato in lungo e in largo, da blogger molto più brave di me (fatevi un
giro su machedavvero.it), e da esperti di ogni genere che hanno sdoganato il
concetto di maternità dall’idea di gioia, pienezza e istinto materno immediato,
per sentimenti più umani quali la paure, l’incertezza , il senso di
inadeguatezza e via dicendo…
Ma quello che ancora mi lascia
perplessa è il rincorrere ossessivamente questo modello di bellezza
irraggiungibile durante e soprattutto dopo la maternità.
Come sempre i media ci mettono il
carico da undici.
Chi non ricorda la raggiante Kate
appena uscita dalla clinica dopo aver partorito? Il sentimento di tenerezza per
quel pancino ancora gonfio, della serie “sarai anche la futura regina
d’Inghilterra ma fai la cacca come noi”, ha lasciato però spazio a una
sensazione di disagio, a una stonatura nel vedere lei impeccabile anche in
quell’occasione, fresca di trucco, di parrucchiere e magra come un chiodo, a
parte appunto il fisiologico gonfiore di un utero che ci metterà un mese a
tornare alle sue dimensioni originarie.
Su Belen non vorrei spendere
nemmeno un rigo ma tant’è…
E vogliamo parlare di Michelle
Hunziker che sfoggiava un fisico da 20enne pure con la panza di 7 mesi?
Invidiosa dite? Può darsi.
Ma io vorrei invitarvi a
riflettere sul messaggio che passa da immagini del genere.
Chi ha avuto un figlio lo sa. Lo
spaesamento e il senso di inadeguatezza sono i primi compagni di questo lungo
viaggio. Sì, sì, è stato così anche per te, proprio tu, che mi leggi col sopracciglio alzato e quell'espressione di superiorità scuotendo la testolina. Non negare.
Quando esci dall’ospedale non sai
nemmeno più come ti chiami. E i successivi due mesi (almeno) sono anche peggio.
I punti (che sia un cesareo, che siano “lì sotto” sempre dolorosi sono), la
montata lattea, la carenza di sonno, il senso di inadeguatezza totale nel non
saper comprendere i bisogni primari di quell’esserino che sembra essere
piombato da Marte nel salotto di casa tua, non avere nemmeno il tempo di farsi
una doccia, il corpo che non ti appartiene più: è stato suo per nove mesi lo
sarà per altrettanti se va bene.
E ancora gli abiti che non ti
stanno più, e i pochi che ancora ti entrano si sporcano dopo 10 minuti che li
hai indossati perché l’esserino rigurgita di continuo, o sbava, o sputazza, e
quei cacchio di salsiccioni imbottiti che si ostinano a chiamare assorbenti
post-partum, i mal di pancia, le perdite in stile cascata del Niagara per i
maledettissimi 40 giorni, le mutande di rete, i nervi a fior di pelle, le crisi
di pianto, il dolore ai seni, la febbre, le mastiti, le ragadi, le emorroidi,
le smagliature e la pelle flaccida.
QUESTO è il post partum, e la
prima che lo nega sarà fustigata in pubblica piazza da Tata Lucia in persona.
E allora perché dannazione PERCHE’??
devono apparire articoli intitolati “in forma dopo il parto” accompagnati da
una foto come questa?
Perché il modello da perseguire
deve essere anche in questo caso quello di una madre appagata, felice e
soprattutto in forma? Che ha voglia di accogliere parenti ed amici servendo tè
darjeeling e madeleines fatte in casa, premurosa, sorridente e presente col
parnter e magari col fratellino più grande come se fosse la cosa più facile e
più scontata del mondo?
Perché agli uomini tutto questo
non è richiesto? Perché quando un uomo si dimostra un padre presente e
collaborativo (solo perché è in grado di cambiare un pannolino e fare un
bagnetto senza annegare l’infante) viene trattato come una mosca bianca a
portato ad esempio mentre per una donna deve essere tutto già scritto? Perchè dobbiamo vivere costantemente sotto pressione, con quest'ansia da prestazione, e non sentirci mai all'altezza? Ed alimentare questo senso di inadeguatezza inseguendo modelli irraggiungibili?
Fino ad arrivare al punto in cui una donna deve vergognarsi delle sue smagliature, dei seni flaccidi, della “ciambella” intorno alla pancia che non va via nemmeno col napalm, nonostante sia il naturale scotto da pagare per noi donne normali per mettere al mondo dei figli.
Guardate il lavoro meraviglioso
di questa fotografa
Questo siamo noi, queste sono le
donne.
E non quella specie di involucro
di plastica sotto vuoto spinto che ci hanno fatto diventare da 20 anni a questa
parte.
E non ditemi che sono sempre a
tirare in ballo il berlusconismo, perché siamo noi italiani che da 20 anni lo
tiriamo in ballo e ci sguazziamo come Lucignolo nel Paese dei Balocchi.
Questo è il risultato della
distruzione capillare di ogni forma di cultura, di etica e di educazione civile
che questa classe politica sta perpetrando da 20 anni ai danni del nostro
paese, e che si riflette in ogni ambito della società.
Niente più etica, pudore,
vergogna, umiltà, sana curiosità, educazione, onestà.
Solo corruzione dei valori ad
ogni livello.
Così succede che vedere una bocca
carnosa che lecca voluttuosa un gelato di forma fallica non fa più scandalo,
anzi incrementa le vendite.
Che le madri non sono più
classificate come madri, ma come MILF.
Che se non riesci a portare il
tacco 12 anche mentre spingi un passeggino sei scaraventata fuori dai canoni di
questa società maschilista.
E che quando torni al lavoro i
tuoi colleghi maschi di 10 anni più giovani hanno fatto una carriera lampo
pestandoti i piedi. Quando riesci a tornarci al lavoro.
E allora donne, riappropriamoci
del corpo delle donne.
Non lasciamo che siano gli uomini
a dire come dobbiamo vestirci, quali parti del corpo dobbiamo rifarci, quali
non è decoroso esporre, qual è il limite massimo di massa grassa concesso.
Perché da questo a legittimare quattro ceffoni il passo è breve.
Citando la stupenda Concita De
Gregorio[1],
vi chiedo: si è più schiave compiacendo un uomo indossando un burka
o una maschera di botulino e silicone?
A voi la risposta.
Condivido ogni singola parola. Mi piace moltissimo leggerti!
RispondiEliminahai veramente il dono della scrittura. Complimenti.
Brava Sara! I tuoi pezzi sono come sferzate sul viso, fanno riflettere molto!
RispondiEliminaSono senza fiato. Grazie
RispondiEliminagiudicano solo quelle con il burka ma non si rendono conto che stanno facendo la stessa cosa! che brutta società... ti fa sempre sentire inadeguata... bellissimo blog!
RispondiEliminaFrancesca
bellissimo questo articolo,visione spietata e realista della nostra società.
RispondiEliminale foto di quelle madri mi hanno commosso.
Lorna