Come si dice dalle nostre parti, anche questa volta l’hai
fatta fuori dal bulacco (leggi “vaso”), caro Beppe.
E più passa il tempo, più mi convinco che la vera natura del
movimento stia venendo alla luce.
Non voglio scrivere un post politico, non è la mia materia,
e quel che faccio è solo tenere le antenne dritte e combattere con ogni forza
ogni rigurgito fascista quando ne sento anche solo l’odore.
Il tenore degli ultimi post che riguardano il tema
dell’immigrazione sul tuo blog ha un che di allarmante, una bassezza
intellettuale, una facciata di propaganda populista e nazionalista che mi fa
ricordare più i peggiori esponenti della Lega Nord che non un Movimento che si
dice illuminato e progressista.
Concordo pienamente sulle misure sanitarie che le persone
che lavorano a stretto contatto con i migranti dovrebbero prendere, in primis i
poliziotti, ma anche i militari e i marinai della Guardia Costiera, che si
spendono ogni giorno nel salvataggio di centinaia di vite umane.
Ma i toni allarmisti usati sul tuo blog mi fanno
rabbrividire, e ritornare a tempi che per fortuna non ho vissuto ma che ho
studiato a lungo e attentamente e di cui ho tanto sentito parlare da mia nonna.
Quelle che tu, chiami “amenità di sinistra e radical chic”,
Beppe, a casa mia - che vengo da una famiglia fortemente di sinistra (ma
sinistra VERA, quella di Berlinguer e Pertini) e soprattutto antifascista - si
chiamano accoglienza, umanità, empatia.
Questo tuo scandalizzarti di fronte alla malattia dei
poliziotti, battendotene il belino, sempre per restare nella genovesità, delle
condizioni di salute dei disperati che approdano sulle nostre coste, ti mette
allo stesso livello dell’ultimo dei Salvini o dei Borghezio.
Quando sento parlare di immigrati che mettono a repentaglio
la nostra salute, di chiudere le frontiere o vedo reazioni di scherno verso un
“Vendola che andrebbe ad accoglierli tutti a braccia aperte”, e soprattutto
quando apro il tuo blog e vedo immagini come QUESTA, mi viene in mente un altro
Movimento, quello che la TUA Genova, la ROSSA Genova, la Genova medaglia d’oro
per la Resistenza, cacciò a pedate nel 1960, con un intervento memorabile dei
portuali.
Cosa dovremmo fare quindi degli immigrati? Accoglierli a
fucilate come fanno in Spagna? Rispedirli dove si muore di fame e di guerra per
colpa del NOSTRO occidente malato?
Tutti questi argomenti sono cari a certi estremisti cui ho
sempre fatto fatica ad associare il Movimento, ma devo arrendermi all’evidenza
dei fatti.
Parli di ebola, associandola ad una malattia assolutamente
curabile, come la TBC, per cui non esiste un vaccino, ma cure sì. Soprattutto
in occidente. Perché è in Africa che si muore di TBC Beppe, non in Italia.
Proprio tu, che ami tanto le tesi di complotto, i segreti di
stato e le cospirazioni mi parli di ebola, un virus sbucato dal nulla per la
gioia delle case farmaceutiche.
E ti ricordo per inciso che, giustamente, tu ti preoccupi di
40 poliziotti ammalati di TBC (curati perfettamente da un sistema sanitario
decadente ma ancora funzionante), mentre in Africa si muore ancora di
dissenteria, di febbre e di malattie per noi banalissime, altro che TBC.
Tu, che continui ad attaccare (giustamente per carità) la
stampa di regime, ti stai imbarcando in una campagna di propaganda razzista
degna dei peggiori fasci.
Perché per essere fasci non serve indossare una camicia nera
e alzare il braccio destro; non serve sventolare svastiche e inneggiare alla
razza ariana.
Basta cominciare ad aizzare un popolo, per esempio quello
italiano, contro un altro, per esempio quello degli immigrati che arrivano qui,
senza badare al colore della pelle, alle motivazioni che li spingono qui, ma
fermandosi alla superficie, con una campagna di terrore.
Gli immigrati sono brutti, neri e ci portano la TBC, e il
nostro Governo di zombie e di ladri li vuole accogliere col tappeto rosso
anziché pensare alla crisi, ai negozi che chiudono, agli imprenditori che si
suicidano e alle famiglie che non arrivano alla fine del mese, nemmeno con 80€
al mese in più.
Questa si chiama guerra-tra-poveri.
Dimmi dove sta la differenza tra VOI e LORO perché io
comincio a non vederla più.
Dimmi dove sta la differenza tra una propaganda fatta a reti
Mediaset unificate e una fatta sul web, senza filtri, senza limiti, senza
discernimento, senza gli strumenti per un’autentica informazione.
Le tue cominciano a sembrarmi le farneticazioni di un
vecchio arricchito, che all’assemblea comunale alza la mano per votare a favore
della rimozione delle panchine di Sant’Ilario perché “maniman ci si mettono i
barboni a dormire”.
Ricordati che gente come me, e ne conosco tanta, non ha una
Dio, non ha un credo, non ha guru, né mentori, né santoni che possano indicarci
la via; ma una religione ce l’abbiamo, ed è l’antifascismo, quello caro a Don
Gallo, tanto per restare a Genova ancora una volta.
Che significa una morale salda, un’etica inossidabile e
soprattutto una coscienza.
Tornando infine sulla questione immigrazioni che mi ha fatto
saltare il pallino di scriverti; io non ho certo gli strumenti per risolvere questo
problema enorme, so bene che l’Italia ha una posizione geografica disgraziata
che permette al resto di Europa di scaricare sulle nostre spalle (e soprattutto
sulle spalle di Lampedusa e coste limitrofe), un problema tutto europeo, ma una
cosa la so, e la so per certo.
Mai perdere l’umanità, mai mai mai pensare che il problema
di un nostro fratello non ci riguardi; hai mai letto qualche pagina delle
pagine di Gino e Cecilia strada? Pensi che i medici che lavorano in prima linea
siano dei pazzi scriteriati a dare assistenza a tutte quelle persone che non
hanno chiesto di finire sotto le bombe né di morire di fame per colpa di una
carestia? Pensi che per loro il rischio TBC o ebola non esista?
Ecco, questa è l’Italia che vorrei, l’Italia in grado di
pensare a TUTTI i suoi figli, quelli che ci sono nati e quelli che arrivano,
anche se sono solo di passaggio.
Ancora una volta, restiamo umani.
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