"Guarda mamma, ti piace la mia guerra? Questi sono i bravi che cacciano via i cattivi".
Pu gioca coi soldatini, i gialli sono i buoni, i verdi i cattivi, schierati sulle due rive del proverbiale fiume dove mi immagino i buoni dovranno sedersi ad aspettare il cadavere dei nemici.
Io in quel fiume sto imparando a nuotare, e ad alzare le mie belle dighe, trasformandomi in castoro, quando serve.
Cresci e le relazioni umane si fanno confuse, gli amici diventano nemici, cambiano casacca e bandiera improvvisamente e senza appello, e scopri all'improvviso di aver raccolto una quantità di stronzi esorbitante nella tua vita.
Impari a guardarti le spalle, preferendo il rischio di escludere una persona valida dalla tua esistenza invece di includere un parassita, un vampiro energetico.
Gli strati di conoscenza e amicizia variano col passare del tempo; ho perso amici per strada ed altri ne ho trovati.
Osservi chi resta al tuo fianco a nuotare nel fango, ricollocando tutti gli altri al loro posto di semplici compagni, che attraverseranno la tua vita più o meno intensamente, a tratti, o solo per fare un pezzo di strada insieme per poi separarsi.
L'autenticità dei rapporti è qualcosa da cui non posso prescindere, ma recentemente troppo spesso mi è successo di vedere saltar fuori vecchi rancori mai elaborati, che inficiano quest'autenticità che io ho sempre dato per scontata.
Ognuno ha la sua natura, e ci vuole tempo perché essa salti fuori.
Non so portare rancore, non so invidiare, non medito vendette, non ho nessuno da aspettare sulla riva del fiume.
Sarebbe tanto più facile fare come i bambini, dividere il bene dal male, i buoni dai cattivi e tenersi alla larga da persone o situazioni che possano ferirci.
Ma i bambini sanno litigare e tornare a giocare insieme subito dopo, non conoscono orgoglio e falsità, anzi, sanno essere spietati nel dichiarare: io con te non voglio giocare.
Questo vorrei, sapere subito che non vuoi giocare con me.
Invece di una guerra fredda fatta di gesti vuoti e dichiarazioni d'amore fasulle.
Oppure dimmi perché non vuoi giocare con me; può essere che su questo fiume riusciamo a costruirci un ponte, tra le due rive rivali, e scoprirci in fondo simili, come i soldati della "Guerra di Piero".
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